We need some discipline here.
Come tutte le attività impegnative, la scrittura impersonale implica l’astrarsi rispetto al lato emotivo della propria condizione.
(l’astrazione divenuta automatica si trasforma in alienazione)
Così per scrivere qualche riga su una settimana di esplorazione newyorkese non si dovrebbe pensare all’incrociatore Aurora a San Pietroburgo.
E neppure all’impegno dell’anno per il 14 Gennaio 2010 che fu presentato dicendo che in porto non ci sono robot a scaricare le navi. E ieri in porto c’è morto Gianmarco Desana e aveva 37 anni.
Guardando bene si nota che i marciapiedi sono tutti uguali e così la differenza tra quelli di Jay Street e della Prospettiva Nevskij è dovuta alle scarpe che li calpestano.
Meglio lasciare andare le immagini mute e leggere con l’altro occhio – per chi ce l’ha – le didascalie che le accompagnano.
Notina: per la foto qui sopra in apertura, l’autore è stato velatamente accusato di antisemitismo, o almeno così gli è parso, chiamandosi suo malgrado davide (e non piacendogli il suo nome).
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