Nelle metropoli il concetto di Stato nazionale, data la realtà delle classi dominanti, la loro politica e la loro struttura, non è che finzione senza più maschere; sono cadute le frontiere linguistiche, da quando negli opulenti paesi dell’Europa occidentale esistono milioni di operai immigrati.
(Ulrike Meinhof, dichiarazione sulla liberazione di Andreas Baader al processo di Berlino, 13 Settembre 1974)
Sembra sia di moda nel “giornalismo” on-line scrivere in prima persona.
Bene, così di seguito proverò.
Ma come posso scrivere delle mie emozioni, se queste sono così lontane dalla realtà che vado riprendendo?
Cosa posso condividere io con queste persone, apparentemente contente dell’interessamento del mio obbiettivo?
Quale empatia ci può essere se mentre me ne stavo lì tra loro ad ascoltare con gli occhi, annusavo ancora l’odore di una donna bellissima tuttora impreganto nel mio cuscino?
Eh certo, i soldi sono i soldi.
I soldi.
I cazzi dei soldi.
Io so che se la società fosse stata presieduta dalle donne, forse, il capitalismo non si sarebbe affermato al punto di pervadere ogni ambito del vivente.
No, non lo so, ma mi scoppia il cuore di Amore.
Con la A grande, rossa e cerchiata.
Meglio guardare le immagini (qui ce ne sono altre), la cui officina al mondo è meno misera di quella della parola.
Testo e Foto di Davide Pambianchi.
Nota: le fotografie in Freakpress non hanno watermark, se provi a fottermi io non ti mando l’avvocato, ma, anche a distanza di anni, mi presento con un amico mio che si chiama Pattada.
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