Questa immagine qui sopra non fa la faccia da fotografo,
ti ci inciampi,
come avviene anche quando sbatti contro le persone.
Ma no Pambi, dovresti
e basta,
dovresti pensare solo al lavoro.
Ma.
Sì, negli effetti tutto bene,
(gli affetti fanno rima, ma vorrei starne fuori),
nelle cause c’è qualcosa che non va.
Critico della separazione,
il lavoro,
quando questo è inteso nel senso della sua organizzazione sociale,
è categoria separata dalla vita.
Ma.
Quando lo si guarda dal punto di vista del sè,
come l’attività che trasforma la materia,
sull’ascissa che è la sostanza che ci attarversa,
il tempo,
il lavoro torna ad aderire alla vita.
Nell’arte (nel post di qualche post fa),
questa distinzione viene ricucita.
E così l’opera si riappiccica alla vita,
coalesce con essa perchè torna ad esservi solubili.
Il solvente è l’empatia sociale,
di cui mi scoppia il cuore,
ma,
eppur,
questo non basta.
(Sarei meno triste se potessi farti felice.
Pianticella agonizzante,
ti potrebbe salvare solo un po’ di diluvio universale.)
Al Terminal uno dell’Aeroporto di Malpensa ti puoi pure inciampare nell’illusione di Biancaneve
opera automatica n° 02 di Ludovica Moro
foto e dida emotiva mia
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